Il Vallese, regione turistica per eccellenza, ha un’alta percentuale di residenti secondari (R2), che spesso sono molto ben integrati, al di là di qualche vacanza stagionale.
Il rumore dei numeri:
Mentre i 15.000 abitanti (R1) dell’Haut-Plateau formano già una città di montagna, ci sono anche 40.000 residenti secondari.
Il distretto di Sierre, che si estende dalla Val d’Anniviers a Crans-Montana, ha una popolazione di 52.000 abitanti (R1) più 65.000 residenti di seconda casa (R2), per un totale di 117.000 abitanti regolari.
Siamo quindi ben lontani dal turismo alberghiero (che comunque si aggiunge ad esso) i cui interessi sono quelli di visitatori itineranti, mentre l’R2 rappresenta una vera e propria popolazione legata alla sua seconda regione, alla sua seconda vita, una vita completamente residente e part-time.
Logica istituzionale:
Ciononostante, l’R2 viene tenuto in silenzio. Sono i cittadini a decidere. Non si può essere cittadini ovunque!
Certo, l’R2 si dice che deve essere membro di un’associazione di proprietari in cui troverà uno strumento di dialogo con chi governa la sua casa, ma è davvero sufficiente?
Naturalmente le autorità politiche si dicono al servizio dei loro cittadini, dei loro elettori e delle loro assemblee primarie, ma è davvero sufficiente?
Non è forse come le rotaie di un treno, che si incrociano poco?
Se proviamo a fare un ragionamento logico, confrontandoci con l’obiettivo democratico, ci troviamo in un vicolo cieco: non voteremo due volte, questo è ovvio.
Un aiuto dalla storia:
Quindi, quando la ragione viene meno, guardiamo alla storia: i nostri antenati potrebbero aver trovato risposte a domande simili.
Spesso pensiamo alla Svizzera in 3 livelli: il Comune, il Cantone, la Confederazione. Per 185 anni, seguiti da 210 anni, anche il Vallese ha avuto 3 livelli, ma a modo suo (*): il Comune, il Dizain (ora Distretto), il Grand Conseil. L’attuale Dizain ha solo poteri consultivi e di coordinamento. In teoria non è molto, ma in pratica chi può dire che un potere di influenza non lo sia? Le decisioni non sono forse il risultato di una somma algebrica di influenze?
In queste condizioni, il livello di Dizain potrebbe essere una risposta a una migliore rappresentanza dei residenti secondari, dei proprietari di immobili in generale e delle loro associazioni in particolare. Il ripristino di una rappresentanza più ampia a livello di quartiere potrebbe fornire un nuovo spazio per il dialogo, la comprensione, l’interazione e l’azione, di cui sia i residenti che i politici avrebbero bisogno per ottenere forze influenti nella giusta direzione.
Perché non un’assemblea?
Questa rappresentanza, che fa rivivere le assemblee dizainales in una versione aggiornata, non è in concorrenza con i legami spesso stretti tra i Comuni e le loro Associazioni di Proprietari, né con quelli tra la Fédération Valaisanne des R2 e il Cantone, ma è l'”anello mancante” per una democrazia armoniosa che non dovrebbe lasciare indietro una parte così ampia della popolazione.
Per raggiungere questo obiettivo è fondamentale che le 5 associazioni di proprietari del Distretto di Sierre lavorino insieme e si stringano attorno alla Conferenza dei Presidenti e al Prefetto per scrivere questa nuova pagina della storia del Vallese e per costruirne il modello.
Verso una governance modernizzata:
Le Assemblee tenanali, un modello storico per completare il governo del Vallese in futuro, abbraccerebbero così la modernità accogliendo una popolazione attualmente silenziosa ma che rappresenta più della metà dell’economia.
E se il Vallese diventasse un laboratorio di democrazia, unendo passato e futuro?
Noi di VALPIC siamo pronti!
Jean
Febbraio 2025
(*) vedi articolo Valpic: Les Dizains en Valais